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Alberto Incanuti : Aimo.Richly
by Modem – Posted February 22 2012
© Modem

La collezione Aimo.Richly nasce dall’idea che un capo d’abbigliamento si possa fondere con la personalità di chi lo indossa, lasciando che la personalità del designer diventi tutt’uno con le fibre e i materiali, scomparendo sullo sfondo. La linea disegnata da Alberto Incanuti è ormai presente in molti negozi nel mondo ed è diventata un punto di riferimento per la maglieria, e non solo, con un’attitudine, propria del designer, alla ricerca nei volumi, nelle lavorazioni e nei materiali. Abbiamo incontrato lo stilista.

Come è nato il progetto Aimo.Richly?

A.I. Dal mio incontro con Giuseppina e Riccardo Braglia di WS Fashion. Conoscevano il mio lavoro, la linea concettuale e di ricerca che disegnavo. In particolare siamo partiti dal mio grandissimo amore per i materiali, la voglia di lavorarli e sconvolgerli. È nata una linea uomo e donna, che ha il suo focus sulla maglieria – pur non volendosi limitare a essa - che in poche stagioni ha già iniziato ad avere un ottimo seguito.

Parlando di maglieria, come si legano knitwear e innovazione? Quale la ricerca che si può fare in questo settore?

A.I.Ricercare le novità attraverso i trattamenti, le personalizzazioni: nuove tecniche, dai finissaggi alle lavorazioni, applicate a materiali di alta gamma come i merinos a varie finezze o il cashmere che viene decolorato o accoppiato con materiali inaspettati. Sono processi di addizioni e sottrazioni, al fine di dare un nuovo volto ai filati, anche intervenendo sui volumi, utilizzando nuove proporzioni.

La collezione maschile e quella femminile nascono insieme? Come dialogano fra loro l’uomo e la donna Aimo.Richly?

A.I. Nascono insieme, la visione è molto simile, sono individui che seguono la moda senza esserne vittime: chi sceglie Aimo.Richly apprezza la qualità, la ricerca, con un pizzico di voglia di osare. Esteticamente la donna cui il brand si rivolge è androgina e la sua sensualità viene da un linguaggio interno, la sua non è una personalità urlata, eccessiva, le proposte cercano di uscire da un concetto glam, è più dark, più sfaccettato. Non a caso per la campagna primavera/estate 2012 non abbiamo scelto un fotografo di moda, ma un reportagista.

E gli input da dove arrivano? Cosa la ispira?

A.I. Amo molto il cinema, il grande schermo mi ispira molto: la collezione uomo p/e 2012 è stata influenzata da “Midnight express” , mentre per l’ultima collezione autunno/inverno è stata la filmografia di Kusturica a farsi input ispirativo. La donna è meno legata al cinema, ma più al concetto di imperfezione, ai contrasti, all’errore. In generale amo molto l’arte, soprattutto le avanguardie, faccio molta ricerca anche in campo musicale, ora mi piace il genere balearic, che rende contemporanea la musica disco grazie alle nuove tecnologie. Anche un libro può ispirare con il suo potere evocativo: ho amato molto “Sanin” di Michail Petrovic Arcybàsev, anche se scritto all’inizio del ‘900 è in realtà estremamente moderno.

A chi pensa quando crea per il brand, quali icone ha in mente?

A.I. Difficile dirlo in realtà, ci sono persone che mi colpiscono, ma il lavoro che facciamo è più astratto, non così didascalico. Non guardo la televisione da almeno dieci anni: a volte vedo qualcuno che può piacermi, ma non so chi sia o cosa abbia fatto. Per l’uomo penso a un uomo come Elio Germano, attore interessante, intenso, che ha vinto un premio a Cannes, politicamente impegnato, per cui una persona con dei contenuti. Per la donna più che una persona reale ho in mente una figura più eterea, sofisticata, fisicamente asciutta.

In quali mercati è presente Aimo.Richly e com’è il cliente italiano?

A.I. Aimo.Richly è presente in oltre 50 punti vendita nel mondo: il brand è distribuito da Riccardo Grassi Showroom a Milano, ma anche da un agente negli Stati Uniti e uno in Germania. Siamo presenti in paesi come Corea e Giappone, e in città come Berlino, Anversa, Londra, Parigi. In Italia siamo nei principali multibrand come Daad Dantone a Milano e Luisa Via Roma a Firenze. Non penso ci sia una specifica identità dell’acquirente italiano, disegnando la collezione pensiamo ad un personaggio cosmopolita nell’attitudine, senza caratterizzazioni geografiche. Sicuramente è una persona raffinata, che ama la qualità e ha un approccio alla moda non da fashion victim, ma più intellettuale.

Progetti per il futuro per il marchio?

A.I.Sicuramente vorremmo continuare ad avere una forte connessione con l’arte, come ad esempio è successo per il lancio del marchio quando abbiamo collaborato con JamesPlumb, per una installazione tra design e arte: abbiamo creato un habitat ideale per la preview della collezione, popolato da elementi luminosi, decorazioni e sculture funzionali. Queste collaborazioni e interazioni con l’arte proseguono e durante Milano Moda Donna le vetrine di Dantone con il prodotto Aimo.Richly saranno animate da una installazione luminosa realizzata dai Carnovsky, vincitori dei Wallpaper Award 2012. Ecco questo dell’arte è un territorio che vorremmo continuare a esplorare con collaborazioni future. Magari all’interno di un flagship store, che non abbiamo ancora programmato nell’immediato, ma al quale stiamo iniziando a pensare.

Stefano Guerrini ©modemonline

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