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Cori Amenta
by Modem – Posted May 02 2012
© Modem

È conosciutissima nel fashion system milanese, per la sua bravura di stylist e per il lavoro negli ultimi anni come responsabile del look delle celebrities per un importante nome della moda italiana. Ma ha sorpreso tutti di recente scoprendosi anche designer di una linea di calzature della quale si sta parlando molto. Cori Amenta, siciliana trapiantata nel capoluogo lombardo, ha pensato a quelle donne che non trovano mai scarpe belle e di qualità, ma con una taglia grande. Se è vero che personaggi famosi, come Uma Thurman, ma non solo, superano il 40 di piede, il mercato richiede un prodotto stilisticamente e qualitativamente alto di questo tipo e Cori Amenta è arrivata ingegnosamente a soddisfare questa richiesta. Ci facciamo raccontare come è nata questa avventura.

Posso chiederle come si è avvicinata alla moda e come è arrivata alla professione di stylist?

C.A. Sono una figlia d arte, mia madre aveva in Sicilia un importante negozio con sartoria interna e ho trascorso tutta la mia infanzia proprio lì dentro e giocando mi sono innamorata di abiti, pellicce, gioielli! Poi Milano mi ha dato la possibilità di cominciare: ospitavo una modella alla quale ho stravolto il look e da quel momento ha lavorato moltissimo e i fotografi che la conoscevano hanno cominciato a contattarmi, da quel giorno di 15anni fa non ho più smesso di fare la stylist!

Ora è nata una sua collezione di scarpe. Come si è scoperta designer? Quale percorso l’ha portata ad una collezione sua e perché proprio il mondo degli accessori?

C.A. Mi sono resa conti che le grandi aziende lavorano abitualmente con numeri ordinari, la taglia 40, e mi sono trovata più di una volta a tagliare le foto in quanto alla ragazza non entravano proprio le scarpe di campionario. Noi altissime per sostenerci abbiamo numeri che superano il 40 e da lì sono partita con il mio progetto. Io fra l'altro ho sempre avuto un debole per le scarpe di ricerca e mi infastidiva molto l’idea di non poterle indossare.

In cosa questa nuova professione è diversa dal mondo dello styling?

C.A. Ho trovato moltissime similitudini tra il lavoro di stylist e quello di designer, sicuramente l’uno completa l’altro, il prodotto è niente senza la comunicazione! Se come stylist però di solito ricerco abiti e accessori che enfatizzino le mie storie, tacchi altissimi o scollature esagerate, essere designer mi fa tener conto della comodità di una scarpa, la qualità del pellame, che io desidero rimanga sempre di alto livello, ricercare i giusti dettagli, come la borchia tonda che regala alla scarpa una certa personalità, senza però eccedere con un gusto rock, e tener conto soprattutto delle vendite! Tutti aspetti che, ovviamente, nel lavoro di stylist non ci sono.

Quali insegnamenti ha tratto dal mondo dello stile, dal lavorare per celebrities e giornali, come ha tradotto poi questo nel lavoro di designer?

C.A. Lavorare con attrici e modelle famose è stata la scuola più formativa e completa, sono donne meravigliose, ma con le insicurezze di tutte le altre, conoscerle mi ha fatto capire che l’unica cosa alla quale ambisce ogni donna è essere sexy senza perdere eleganza e soprattutto il proprio status. Questo è il concept principale della collezione. Le mie scarpe sono studiate per rendere i piedi più piccoli ed eleganti, in quanto pur partendo dalla numerazione abituale si sviluppano fino alla 44.

Ci racconta la collezione? Quale l’idea dietro queste scarpe e quale la sua preferita?
C.A. In questa collezione ho cercato di spaziare su tutti i modelli che ritengo necessari nel guardaroba di una ragazza elegante, dal tronchetto da giorno con cavigliera staccabile o quello più clubbing al boot da motociclista femminilissimo, con tacco 5, le intramontabili décolletés e per finire con uno stivale altissimo, inguinale, ma con effetto nude look. I pellami usati sono vitello spazzolato, un materiale morbidissimo che adoro, e nappa soft, camosci delicatissimi dai colori cipria, prugna, grigio, ferro e nero, ma anche tortora e caramello. La mia scarpa preferita è lo stivaletto borchiato Grace, che ho chiamato così in onore della mia super icon di riferimento Grace Jones. Le vorrei di tutti i colori!

Dove possiamo trovare le sue scarpe?

C.A. Troverete la collezione da giugno in Spiga 2 a Milano e da settembre da Mistergal a Bologna e da Chiussi Lab a Udine.

Progetti per il futuro?

C.A. I miei prossimi step saranno quelli di creare una società srl, avere un magazzino e vendita on line in tutto il mondo. Perché limitarsi all’Italia?

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Stefano Guerrini ©modemonline

© Modem