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In conversation with...Paolo Casati
by Modem – Posted October 06 2017
© Modem

In occasione di Brera Design Days, che apre la Fall Design Week il 6 Ottobre, abbiamo deciso di confrontarci con Paolo Casati, Co-Founder e Creative Director di Studiolabo.

MODEM: Come per la ormai imperdibile Design Week di Aprile, Il Brera Design District si pone come uno dei distretti di maggior prestigio per numero di eventi e qualità. Cosa vi aspettate da questa seconda edizione della Fall Design Week a Milano?
Paolo Casati: Le nostre aspettative sono quelle di confermare Brera come "il luogo" del design a Milano, come distretto di riferimento non solo al Fuorisalone. Per raggiungere questi obiettivi il lavoro è andato nella direzione del networking e dell'apertura a tutti i mondi affini al progetto che ci auguriamo sempre di più possano essere protagonisti del nostro mondo.
Il format Brera Design Days non si basa sui numeri - quella della designweek sono inarrivabili - ma sulle relazioni e i rapporti con tutti gli addetti ai lavori, nella speranza grazie a questa occasione possano confrontarsi su temi e linguaggi avendo qui un tempo e uno spazio che ad aprile non è più concesso.
Come già successo per la Design Week ci auguriamo poi che altri soggetti promuovano progetti di qualità concentrandosi sul senso di questo secondo appuntamento con il design a Milano, ovvero quello della "cultura del progetto" a noi tanto cara.


La vostra partecipazione con Brera Design Days affronta temi attuali che non comprendono solo il mondo del design ma spaziano dalla Grafica al Gaming, dalla Comunicazione Digitale all’Industria 4.0. Come mai questa scelta?
Paolo Casati: Design è tutto, design è ovunque, dove c'è progettazione. Ho da poco letto un'intervista a Paola Antonelli (curatrice del Dipartimento d Architettura e design del MoMa) in cui spiega esattamente il principio per il quale design non è più solo il "design del prodotto industriale" ma un atto e un processo che sta alla base di tutte le attività che prevedono una progettazione, dalla comunicazione al design dell'interfaccia, dall'engagment al progetto grafico di comunicazione di un brand. Sempre di più il design è alla base dei processi grazie all'applicazione di un metodo che definisce le regole del gioco ed è per questo motivo che abbiamo voluto stressare questo tema producendo un calendario di incontri, talk e workshop finalizzati a promuovere questa cultura del progetto.

Tra coloro che parteciperanno, per citarne solo alcuni, vi è James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera, il fashion designer Arthur Arbesser, Rossana Orlandi, proprietaria dell’omonimo spazio, e l’architetto Stefano Boeri. Come siete riusciti ad unire in un unico evento personalità che arrivano da diversi ambiti della creazione?
Paolo Casati: La risposta è il design, collante che unisce tutti. Ciascun soggetto coinvolto - e parliamo di più di cento ospiti - opera in un campo definito della cultura, del progetto, dell'architettura, del sistema moda o del product e forniture design si trova quotidianamente a che fare con processi e sistemi che hanno alla base una progettualità, un contenuto e un pubblico diffuso. Le regole sono le medesime se pur cambia il contenuto ed questo è il senso della relazione tra i diversi protagonisti coinvolti.

Quali sono le vostre prospettive per il futuro?
Paolo Casati: La prospettiva è di crescere in termini di qualità e di contenuti, di allargare l'offerta in termini di produzione ma facendo attenzione a mantenere una scala adeguata, perchè questo progetto non è pensato per essere visto ma per essere vissuto e per far questo serve del tempo per potersi fermare ad ascoltare e riflettere.

Interview by Anna Giulia Parini © Modemonline

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