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Antonia Giacinti : "Antonia"
by Modem – Posted September 16 2013
© Modem

Un nuovo spazio nel capoluogo lombardo per uno dei nomi più importanti della moda in Italia. Quando si dice Antonia, infatti, si pensa subito a uno di quei negozi che danno forma al panorama dello stile nel nostro Paese, meta indispensabile per fashion addicted e amanti della moda, per chi cerca negli abiti personalità e qualità, qualcosa che per gusto raffinato e radici va ben più lontano del fast fashion.

Antonia ha appena aperto in Via Cusani 5, nel cuore di Brera, e per l'occasione abbiamo raggiunto proprio la Sig.ra Antonia Giacinti, che con Maurizio Purificato è titolare del negozio, per farci raccontare l'inizio di questo nuovo percorso.

- Molte novità in questo mese di settembre per uno dei nomi più importanti della moda in Italia. Cosa succede nel mondo di Antonia questo autunno?
Antonia Giacinti : L’importante novità è l’apertura, avvenuta pochi giorni fa, di una nuova ‘casa-boutique’, come mi piace definirla. Un negozio che ha spazi diversi da quelli in cui avete conosciuto Antonia sino ad ora. Rimane sicuramente lo stile che ci contraddistingue, ma abbiamo deciso di riunire il nostro mondo, che era diviso nelle tre boutique, uomo, donna e accessori, in Via Ponte Vetero, in un’unica realtà: uno spazio di 600 metri quadrati in Via Cusani 5, nel cuore di Brera. Siamo a Palazzo Cagnola, storica costruzione milanese dove ebbe sede la cancelleria del comando austriaco all’epoca di Radetzky, che ha anche un giardino interno.

- Un nuovo multistore. Cosa avra' di diverso e nuovo rispetto agli spazi Antonia che abbiamo conosciuto sino ad oggi?
Antonia Giacinti : Il nostro dna rimane assolutamente invariato, la nostra energia è la stessa di sempre, anzi rinnovata, grazie a questa novità. È proprio la concezione dello spazio ad essere diversa. Siamo in un ambiente più grande, dove le sale comunicano fra di loro. Il soffitto ha le volte originali, i muri sono stati lasciati con gli strati delle vite precedenti che ha avuto questo spazio. L’atmosfera, storica e affascinante, è perfetta per le nostre esigenze e per ideare e concepire lo spazio abbiamo scelto un architetto importante come Vincenzo De Cotiis.

- Quale è la ricetta per un multistore di successo? Come si scelgono i nomi per una realtà come Antonia ? Come riuscite a capire quali sono i marchi più giusti e quelli invece che per i vostri clienti non funzionerebbero?
Antonia Giacinti : La ricetta è innanzitutto lavorare tanto, non fermarsi mai, avere idee in continuazione e fare sempre ricerca. Lavorare non significare solo scegliere i marchi, ma essere attenti a tutto, avere grande cura per ogni dettaglio, da come si allestisce il negozio a come si presentano i capi, come si accoglie il cliente in negozio. Non si può lasciare al caso una componente rispetto ad un’altra. Noi non scegliamo quello che è in vendita da Antonia tanto in base ai nomi, quanto ad un determinato stile. Il nostro staff conosce bene la clientela, nel tempo abbiamo acquisito anche un seguito fedele, sappiamo i gusti di alcune delle persone che acquistano da noi, cerchiamo con i marchi che proponiamo di soddisfare questo tipo di richiesta, cercando di dare la possibilità di mescolare i capi, di dare modo di comporre uno stile. Quando scegliamo, solo in un secondo momento, in realtà, vediamo il nome.

- In cosa differisce da un punto di vista di richieste e quindi di vendite una città come Milano dalle altre capitali del mondo? E in generale che cliente è quello italiano?
Antonia Giacinti : Il nostro cliente è una persona di buon gusto, informata, attenta ai cambiamenti e a quello che indossa, spesso è un istintivo nell’acquisto, ma sa riconoscere le novità e spesso vuole essere il primo a indossare qualcosa. In generale sa quello che vuole e rispetto ad altri, forse anche rispetto all’estero, ha una cultura sullo stile superiore alla persona che normalmente entra in un negozio di moda. Noi abbiamo una clientela italiana, ma anche internazionale, e a volte ci capita di pensare negli acquisti a determinati clienti, inevitabile che, con gli anni di frequentazione del negozio, il rapporto di conoscenza e fiducia che si stabilisce, si conoscano bene i gusti di alcune delle persone che ci scelgono per rinnovare il loro guardaroba. Ma succede anche il contrario, che clienti affezionati di ritorno da un viaggio all’estero ci segnalino qualcosa che li ha colpiti.


- Su quali marchi giovani puntate? Ha ancora valore, secondo voi, il made in Italy e di cosa avrebbe bisogno oggi per sconfiggere la concorrenza mondiale?
Antonia Giacinti : I marchi emergenti presenti fra le proposte del nostro negozio sono sicuramente brand legati al tempo liberi, sportivi o comunque molto vicini allo streetwear. Il made in Italy è sicuramente ancora importante e ha un valore internazionale, universalmente riconosciuto, forse bisognerebbe proprio dare più fiducia alle nuove leve. Trovo che spesso a chi viene dall’estero, solo perché nel curriculum ha il nome di una scuola importante, venga dato più credito. Questo è sbagliato e forse sarebbe importante già dare un supporto maggiore ai giovani a partire dalle scuole che li devono formare.


Stefano Guerrini ©modemonline

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