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Maurice Ohayon
by Modem – Posted February 01 2010
© Modem

The Modern Vision of Sartorial Spirit

In occasione dell’ultimo Pitti Immagine abbiamo incontrato Maurice Ohayon di Notify, marchio che ha fatto dello spirito sartoriale uno dei suoi punti di forza.

La sapiente vestizione della statua di Sauro Cavallini “Monumento alla pace”, sita nel giardino adiacente alla Limonaia, e la proiezione di un'esperienza cinematografica originale su uno schermo di oltre 30 metri di lunghezza. Notify, invitato speciale all’ultimo Pitti Immagine Uomo, in una cornice suggestiva fiorentina ha presentato un progetto artistico, ideato e realizzato dal designer Ron Arad, che ha messo in scena il proprio universo sartoriale. L’opera, testimonianza delle competenze del brand, voleva essere un invito a preservare lo spirito e le tradizioni artigianali, di cui l'Italia rimane uno degli ultimi custodi. Abbiamo intervistato Maurice Ohayon, creative director di Notify, per farci meglio raccontare questa avventura e alcune importanti novità legate al brand.

A Pitti avete presentato un’installazione in collaborazione con il designer Ron Arad. Come è nato questo progetto?

Maurice Ohayon - “Quando Pitti ci ha chiamato per parlare della possibilità di rappresentare la sartorialità contemporanea, ho pensato che volevo anche un occhio esterno al nostro. Il nome di Arad è stato abbastanza immediato, visto che già collaboriamo con lui. Alla fine alla mia idea di vestire questa statua, un modo per sottolineare come chi si occupa di tailoring debba essere in grado di abbigliare tutti, nel nostro caso appunto con un denim sartoriale, si è unita anche la realizzazione di un video, dove sono stati ripresi tutti gli aspetti della realizzazione dei capi Notify, montati poi in modo che sembrasse quasi una danza”.

Il nome di Arad è già stato legato a quello di Notify. Mi racconta come è iniziata la vostra collaborazione?

Maurice Ohayon - “Quando ci siamo incontrati a Londra la prima volta, lo avevo contattato per realizzare una borsa. Da lì è iniziato il nostro rapporto, che continua con la progettazione dell’Atelier Notify, che aprirà a Milano prossimamente. Il marchio poi lo ha supportato nella mostra monografica tenutasi al Centre Pompidou a Parigi, che poi si è spostata a New York al MoMa”.
Perché un marchio come Notify ha scelto Pitti e perché ritiene che una manifestazione come questa sia importante?
Maurice Ohayon - “Siamo stati invitati e ci siamo subito appassionati all’idea, parlando anche con l’artista che aveva realizzato la statua. Al di là dell’importanza indiscussa di Pitti come fiera, è sicuramente un posto dove incontrare moltissimi addetti ai lavori, parlare con loro, creare connessioni, per questo non c’è dubbio che sia interessante anche dal mio punto di vista, anche se non abbiamo uno stand qui”.

In che modo pensa sia cambiato il marchio Notify in questi anni?

Maurice Ohayon - “Siamo sicuramente cresciuti molto, cosa accaduta nonostante il periodo di crisi internazionale. Il cliente vuole qualcosa di reale, ama il nostro modo di rapportarci al denim, la qualità e ci ha incoraggiato a continuare in questa direzione, proprio con la progettazione degli Atelier Notify, dove poter avere un jeans su misura”.

Perché avete deciso di aprirne uno a Milano?

Maurice Ohayon - “Semplicemente perché l’Italia ha nel suo dna un approccio sartoriale ai capi. Avete questa tradizione nel sangue, oltre che le conoscenze tecniche. In Francia e in Italia trovo che ci sia una comprensione immediata del concetto di ‘su misura’, che non trovo da altre parti”.


Stefano Guerrini ©modemonline

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